Salti dimensionali

salto dimensionale

Un viaggio tra mito, geologia e viaggio interiore

Quando ci sarà il prossimo salto dimensionale?

Un argomento circondato da mistero, paure e promesse. È facile imbattersi in predizioni sui social del tipo: “il prossimo mese ci sarà il salto”, “nel 2000/2012/2025/2050 la Terra entrerà in una nuova dimensione”. Quante volte avete letto una data poi smentita? Troppe.

In questo articolo mettiamo un po’ d’ordine: distinguiamo ciò che sono i cicli naturali della Terra, le paure connesse a visioni apocalittiche e l’idea — molto più utile e meno spettacolare — che il salto dimensionale vero sia un processo interiore.

Puoi approfondire gratuitamente nel triplo formato video, audio e scritto che trovi scorrendo questa pagina.

Affrontare il salto dimensionale

Salto

La prima verità

La Terra cambia. Ha processi geologici (vulcani, terremoti, sollevamenti, erosione), cicli climatici e dinamiche che nel lungo periodo ridisegnano paesaggi e forme di vita. Questo è normale, e ne vediamo le tracce sotto i nostri piedi, studiando la terra e la sua geologia.

Questi eventi possono essere drammatici per chi li vive, ma sono processi naturali: estinzioni e trasformazioni sono già successi nella storia del pianeta e succederanno ancora.

Le profezie affermano spesso di una transizione globalmente sincronizzata — “domani passiamo tutti alla quarta, alla quinta o alla 12ª dimensione”. Questo modo di porsi spesso nascono da desiderio di controllo o da strategie comunicative che fanno leva sull’ansia collettiva. Le date spesso vengono smentite e si sposta nuovamente la lancetta, e così si ricomincia.

Spesso dietro tali messaggi c’è una leva sull’ego: vengono promesse promozioni spirituali rapide, graduatorie di avanzamento, pacchetti del tipo “attivati in 5 minuti”. Questo è pericoloso perché crea dipendenza, aspettative irrealistiche e, alla lunga, senso di vuoto.

Il salto dimensionale come processo interiore

Ecco il punto centrale: il salto dimensionale è, per la maggior parte delle tradizioni e per chi lo vive autenticamente, un salto interiore. Non è che la Terra cambi dimensione come un interruttore; è l’individuo che cambia la sua percezione della realtà.

Cosa vuol dire, concretamente?

Prima vedi il mondo come realtà solida, identica per tutti (quella che chiamiamo “terza dimensione” materiale).

Poi qualcosa dentro di te cambia: inizi a osservare i pensieri, a sentire parti più profonde di te, a percepire connessioni che prima ignoravi.

Questo “switch” non è un click istantaneo, ma un processo: chi è pronto può accelerare, chi ha ritmi lenti evolve gradualmente. Entrambi vanno bene.

L’apocalisse

Molti confondono “apocalisse” con distruzione esterna di massa. Ma il termine greco apokalypsis significa soprattutto “rivelazione” — una caduta che rende visibile ciò che prima era nascosto. Nella vita personale, l’apocalisse può essere:

  • una separazione,
  • la perdita del lavoro,
  • la morte di una persona cara,
  • una crisi di senso.

Queste esperienze possono essere devastanti: il mondo del soggetto crolla. Eppure proprio lì spesso parte il processo di cambiamento: costretti a guardarsi dentro, si apre la possibilità di passare in una diversa “dimensione” interiore. Non è consolazione gratuita: si soffre molto. Ma la sopravvivenza — la capacità di ricostruire un senso — è ciò che permette la trasformazione.

Illusione

L’illusione dei maestri

Attenzione ai “maestri” che promettono attivazioni lampo, certificati di livello o scalate dimensionali a pagamento. La spiritualità autentica non è una gara di punti né una promessa di status. È pratica, formazione, lavoro su di sé. I maestri veri esistono e sono utili — ma la loro guida non elimina il tempo che devi dedicare al guardarti dentro. Il maestro ti accompagna nel viaggio ma non ti sostituisce al tuo lavoro.

Chi cerca il salto veloce spesso rincorre l’ego: vuole sentirsi speciale, avanzare prima degli altri. Risultato? Esperienze superficiali che possono lasciare vuoti o ferite psicologiche da riempire dopo.

Troppe volte presso l’accademia in cui insegno ho sentito persone che mi chiedevano la durata del percorso di formazione per diventare un operatore pranico o eterico o astrale. Quando faccio presente che il percorso è qualcosa in cui impegnarsi ed ha una durata di un anno, spesso mi sento rispondere. “Ma così tanto?” non c’è qualcosa di più veloce che dura una serata?”. L’uomo vuole imboccare scorciatoie ed evitare quello che gli farebbe realmente fare il “salto” e preferisce scrollare verso chi promette quelle scorciatoie.

Vorrei darti qualche consiglio:

Accetta i tuoi tempi. Alcuni evolvono rapidamente in certi periodi; altri lo fanno in anni. Nessuno standard unico.

Sii critico verso chi dà date certe e miracoli. Verifica, chiedi spiegazioni concrete sulle pratiche proposte.

Lavora con umiltà. Meditazione, riflessione, terapia, pratica etica: sono strumenti concreti che sostengono il cambiamento.

Cerca maestri affidabili. Valuta coerenza, esperienza, etica. Un buon insegnante accompagna, non vende promesse.

Osserva le crisi come segnali. Quando qualcosa crolla, chiediti: cosa devo guardare dentro di me? Cosa posso imparare?

Coltiva la comunità. Cambiare non significa isolarsi; una rete di persone oneste aiuta a integrare i cambiamenti.

Consigli finali

Conclusione

La spiritualità non è un ascensore verso il sublime, è un percorso di crescita che richiede impegno e discernimento. Stai con la realtà, impara a distinguere il sensazionalismo dalla pratica sincera e vedrai che quel salto che cerchi avverrà!

Se sei curioso di approfondire queste tematiche sei invitato al Open Day di fine mese, un evento gratuito. Ci sono solo 7 posti. Puoi iscriverti da qui alla serata gratuita: link

Related posts