Un rituale di luce per trasformare l’energia dell’invidia
Questa volta il tema ci porta a riflettere su un’emozione che spesso percepiamo sulla nostra pelle: l’invidia. Quante volte ci capita di sentirci osservati, giudicati o perfino attaccati da uno sguardo carico di invidia? È una sensazione che può pesare, che può toglierci serenità, ma che – se affrontata in modo consapevole – può diventare occasione di crescita.
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Affrontare l’invidia
invidiaIl messaggio
Durante una sessione di channeling, ho ricevuto un messaggio molto chiaro dallo spirito guida: accendere una candela per gli invidiosi. Non una candela per difendersi, non un rito di protezione chiuso e rigido, ma un gesto di apertura e consapevolezza.
Il senso non è “illuminare” l’invidioso per smascherarlo, ma piuttosto aiutarlo a vedere meglio. Spesso, infatti, chi prova invidia vede solo la superficie: il sorriso, il successo, il risultato finale. Non coglie invece le fatiche, i sacrifici, i fallimenti, le cadute che hanno reso possibile quella conquista.
La candela diventa allora un simbolo che invita l’altro a guardare oltre, a scorgere la verità e l’autenticità della persona che oggi viene invidiata.
L’invidia come fragilità
È importante ricordare che l’invidia nasce dall’immaturità. Chi invidia spesso non è riuscito ancora a fare un certo percorso interiore, non ha visto cosa significhi cadere e rialzarsi, non ha sviluppato la maturità di riconoscere il valore della fatica altrui.
Per questo, invece di viverla solo come un attacco, possiamo guardare all’invidia come a uno status di fragilità. Non è una forza che ci schiaccia, ma una condizione di blocco dell’altro.
Accendere la candela significa allora:
- portare luce su ciò che non si vede,
- favorire un’apertura di consapevolezza,
- creare un legame di connessione autentica.
Come accendere la candela
Quando senti addosso l’invidia, prepara un momento raccolto e semplice.
- Prendi una candela bianca.
- Accendila con l’intenzione che chi ti guarda con invidia possa vedere non solo la tua cima, ma anche il tuo cammino.
- Lascia che la fiamma porti chiarezza: “Io sono intero, con le mie cadute e i miei successi. Se vuoi, puoi guardarmi davvero”.
Non si tratta di difendersi, ma di trasformare l’energia in qualcosa di più luminoso e costruttivo.
Consigli finaliConclusione
Questo tema si lega profondamente anche al lavoro sul corpo pranico, ovvero sull’energia vitale che ci attraversa e ci sostiene. Gli sguardi, le emozioni e le vibrazioni altrui hanno un impatto sul nostro campo energetico, ed è importante saperlo armonizzare.
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Ricercatrice dello Spirito, Channeler ed Esperta in Pranoterapia.
Amo Insegnare, formare operatori, divulgare, scrivere e viaggiare.
Scrivimi a jara.centanni@gmail.com Seguimi sui social