Le premonizioni che arrivano dal terzo occhio
Ti sono mai arrivate delle premonizioni?
Inizia a pensare un po’ nella tua vita se ci sono stati dei momenti o anche dei sogni in cui hai visto qualcosa che poi magari, durante la giornata o nei giorni a seguire, si è verificata. Ti è mai capitata una cosa di questo tipo?
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Il ruolo delle premonizioni
Il ruolo della premonizioneQuesti solitamente sono quelli che vengono identificati come segnali premonitori, flash che possono verificarsi in tante modalità diverse, un po’ a seconda della tua evoluzione a livello di esperienze nel mondo delle frequenze.
Sono momenti in cui andiamo a percepire ed osservare quello che è il flusso degli eventi che arriva verso di noi. Sono come delle visioni più dall’alto, onde, immagini di eventi che potremmo catturare se siamo in una condizione di apertura verso questi aspetti.
Quando si verificano, spesso possono succedere due cose: spavento o stupore.
Se la persona si spaventa cosa succede? L’effetto della paura è una frequenza, una frequenza che risuona dentro di te, come una musica. Questo tipo di vibrazione crea un appesantimento e un abbassamento di questa capacità visiva di vedere un po’ dall’alto. È come se la paura ti prende, ti riporta in basso, e quindi qual è l’effetto? L’effetto è che questo poi non si verifica più.
Cioè, la premonizione di cui abbiamo paura crea un abbassamento e rimaniamo in qualche modo in una versione nascosta della visione, ci chiudiamo e chiude il terzo occhio.
Il terzo occhioIl terzo occhio è la nostra parte intuitiva, chiamiamola così per semplicità e che ci dà quella visione oltre a quella dei nostri occhi fisici ed è associato al sesto chakra (Ajna) nella tradizione yogica.
Quando abbiamo paura, tutto si chiude, perché in realtà siamo noi stessi che lo chiudiamo. Non c’è un’entità che ci dice “Ok, adesso ti chiudo”, no. Siamo noi che ci auto-sabotiamo, chiudiamo il nostro terzo occhio, ne abbiamo paura, e quindi in realtà non è che perdiamo il terzo occhio, non è che lo uccidiamo, ma lo mettiamo in pausa.
In realtà il terzo occhio è un grande alleato, una grande visione che abbiamo e che possiamo avere, che dobbiamo coltivare sempre.
Il terzo occhio serve quando abbiamo bisogno. Cosa vuol dire?
Vuol dire che il terzo occhio ti dà degli input quando succede qualcosa per prepararti a livello emotivo, così ti avvisa di qualcosa di spiacevole e ti prepara.
È una sensazione di alleanza con un’energia superiore. È come se ti dicessero, “Sì, guarda, sta per succedere una cosa spiacevole, ma comunque non sei solo, e ti aiutiamo ad affrontarla.”
Nell’intuizione c’è anche un senso di connessione spirituale. Non è solo “Vedo quello che sta per succedere, positivo o negativo”, ma sento anche che in quell’evento sarò aiutato, aiutato a capire, aiutato a procedere, aiutato a rimanere connesso, agganciato a questa visuale. Il terzo occhio è una connessione di visuale che possiamo tenere aperta sempre, ma che per necessità teniamo chiusa e apriamo a seconda di ciò che viviamo. Perché non è possibile tenere sempre aperto il terzo occhio, anzi, noi lo sconsigliamo, perché nel quotidiano è un’energia che va sprecata. Il terzo occhio sempre aperto è come indossare sempre qualcosa di prezioso: tu non lo indossi sempre, lo indossi in alcune occasioni.
Il terzo occhio è uno strumento che va sia affinato, ma che non va utilizzato sempre. Quindi, ragazzi, inizia a pensare a questo come un vantaggio. Quando inizi ad avere delle premonizioni, vedi in realtà un punto importante della tua vita. A livello animico, tu inizi a seguire percorsi più saggi, è come avere una forma di radar che in maniera quasi intuitiva ti porta ad evitare possibili problemi, quindi non te li vai a cercare. All’inizio può spaventare perché vedi una cosa magari brutta, ma non è detto che sia brutta.
Fino ad ora abbiamo fatto un po’ di esempi di cose negative che servono per preparare il tuo stato emozionale, ma possono arrivare anche cose banali che ti servono per dire “Ok, vedi, si è verificato questa cosa, quindi io vedo oltre”.
Il punto non è tanto in quello che vedi, ma nel dire “Ok, c’è qualcosa di anomalo, ho una capacità”. Il terzo occhio ti spinge a dire “C’è qualcosa di più, che bisogna studiare”. Questo è il punto, la spinta che ti dà il terzo occhio: non sei solo nel qui e ora, ma puoi spostarti.
Quando ci alziamo di frequenza, cosa succede? Come quando andiamo in montagna, vediamo il paesaggio sotto. Se ci eleviamo, il terzo occhio ci eleva, vediamo la prospettiva, vediamo anche ciò che succede dopo, e la prospettiva ci aiuta ad avere una visione più oggettiva, lucida, presente, e sicuramente più equilibrata.
Lo sviluppo del terzo occhioPer svilupparlo un modo molto semplice e iniziare a prestare attenzione al mondo del subconscio ovvero provare a dare attenzione ai sogni. Quando ti sforzi di ricordare qualcosa che è avvenuto in quel piano addestri la tua capacità di accedere ad un canale che viene tenuto spesso bloccato nell’uomo.
Per lavorare con i sogni si consiglia di
- Tenere un diario dei sogni: appena ti svegli, scrivi tutto quello che ricordi del sogno, anche i piccoli dettagli. Questo ti aiuta a rafforzare la tua memoria onirica e a identificare temi ricorrenti.
- Riflettere sui simboli: i sogni spesso parlano per simboli. Cerca di interpretare i simboli all’interno del tuo contesto personale, considerando cosa potrebbero rappresentare per te.
- Meditazione prima di dormire: una breve meditazione prima di andare a letto può aiutarti a entrare in uno stato mentale più ricettivo e a ricordare meglio i sogni.
- Chiedi aiuto al tuo spirito guida: puoi provare a chiedere alla tua guida spirituale di capire come usare il terzo occhio.
- Focalizza solo su domanda o un problema specifico prima di addormentarti.
Il segreto quindi è di iniziare ad instaurare un’alleanza con una nostra parte interiore, una nostra modalità in cui diventare più sensibili nell’ascolto.
La connessione con il mondo spirituale offre protezione contro influenze negative, sia fisiche che spirituali, permettendo di accedere a una saggezza superiore che va oltre la comprensione razionale. È fondamentale avvicinarsi a questa dimensione con rispetto e umiltà, riconoscendo che non si tratta di ottenere potere o controllo, ma di coltivare una relazione armoniosa che arricchisce la propria vita e quella degli altri. Quando sei connesso, percepisci una “campana” protettiva che ti avvolge e con cui dialoghi, guidandoti nel tuo percorso.
Consigli finaliQuindi, ragazzi, se avete queste percezioni, abbracciatele, non abbiate paura. Non abbiate paura di questo. Questo è il messaggio che vogliamo dare, perché da lì le cose si espandono e diventa uno strumento di miglioramento della nostra vita, vi asseconda e vi guida in un percorso agevolato. Pensatela così. Continuate ad avere percezioni! Se volete approfondire ulteriormente il mondo del channeling, vi invito a partecipare al nostro Open Day del Centro Studi Pranici dedicato al mondo astrale. Puoi iscriverti qui: link
Sono un Ricercatore Olistico Specializzato in Cristalloterapia Eterica.
Insegno, divulgo, viaggio e amo il silenzio e la meditazione.
Puoi scrivermi a corrado.marchetti@gmail.com Seguimi sui social