Domande sui defunti

defunto nell'aldilà

In questo articolo sono riportate le domande sui defunti che ci pervengono periodicamente

L’argomento delle comunicazioni con i defunti e il mondo delle energie sottili ha sempre suscitato curiosità e fascino. In un’epoca in cui il confine tra il visibile e l’invisibile sembra sempre più sfumato, entrare in contatto con coloro che sono passati oltre il velo della morte solleva una serie di domande e riflessioni.

In questa puntata abbiamo deciso di rispondere ad alcune domande e curiosità che spesso ci vengono poste.

Puoi approfondire gratuitamente nel triplo formato video, audio e scritto che trovi scorrendo questa pagina.

I defunti

Come funziona il contatto?

Uno degli aspetti che spesso ci vengono posti è il modo in cui le comunicazioni con i defunti possono manifestarsi attraverso diverse modalità sensoriali.

Spesso le prime sensazioni sono di tipo uditivo, con parole e frasi che emergono come “verbalità interiore”, una forma di conversazione che risuona nella mente di coloro che sono in contatto con il mondo spirituale. Questo è seguito poi da immagini visive, che possono manifestarsi come istantanee della vita del defunto.

Ciò che rende particolarmente interessante questa visione è il concetto che i defunti tendono a manifestarsi in un momento di apice della loro vita, un momento in cui si sentivano più pieni di vita e di energia. La coscienza del defunto sceglie di presentarsi nel momento in cui si sentiva più felice e realizzato, trasmettendo così un messaggio di positività e vitalità alle persone in vita.

Le comunicazioni visive però possono variare notevolmente perché talvolta i defunti mostrano un’immagine di sé stessi in momenti significativi della loro vita, mentre altri potrebbero preferire mostrare dettagli specifici per essere riconosciuti da coloro che sono ancora in vita.

Ad esempio potrebbero mostrarsi con un cappello o un’acconciatura particolare, questo serve per aiutare la persona in vita a credere maggiormente nel contatto e a riconoscerlo in quel dettaglio.

Al defunto magari non piace neanche quel cappello ma per aiutare il riconoscimento si mostra con quel particolare.

La vera immagine

Un altro punto degno di nota è legato al dissipare alcuni miti comuni legati alle rappresentazioni dei defunti. Contrariamente alle immagini grottesche spesso viste nei media, i defunti non si manifestano in forme malconce o putrefatte. Piuttosto, l’immagine che viene trasmessa è quella della coscienza del defunto, che riflette la sua essenza e i momenti più significativi della sua vita.

Le uniche eccezioni riguardano quando il defunto vuole mostrarci il momento in cui ha perso la vita in seguito ad incidenti particolari o quando vuole farci vedere degli atti della vita di cui non va fiero e che sta rielaborando. Solo in queste situazioni, le immagini che vediamo potrebbero non essere gradevoli.

Il lutto è un evento che interessa sia la persona nell’aldilà che la persona in vita e spesso non è facile affrontarlo per entrambi.

Spesso entrambe le anime si trovano a non essere pronte per questo distacco fisico e i messaggi che i medium veicolano servono proprio per aiutare questa fase e per comprendere meglio il ruolo della morte.

I messaggi all’inizio sono solo da parte del defunto verso la persona in vita, ma appena si crea il canale e il paziente si apre avviene anche la fase di aggancio emotivo per entrambi ed è quindi possibile creare un’interazione e un dialogo tra le parti con domande e risposte.

La frequenza del defunto

Molti persone si domandano se si perde energia.

La comunicazione in genere consuma energia, sia del medium sia in piccola parte del defunto. Se il defunto è pesante dal punto di vista frequenziale allora il consumo di energia per il canalizzatore è più intenso.

Nel caso in cui il medium sente un peso eccessivo e si sente sopraffatta dal defunto, può scegliere di chiudere il contatto così da evitare un’eccessiva perdita di energia.

Altre domande che le persone si chiedono riguarda il come vivono e se stanno male.

Spesso non si sentono bene e vivono un senso di perdita o di solitudine.

Spesso continuano ad avere pensieri materiali.

Spesso vogliono tornare e rivedere alcuni luoghi o persone.

Spesso non sanno cosa devono fare.

Spesso non sanno di essere morti.

Creare una comunicazione richiede un processo di sensibilizzazione che il medium può acquisire nel tempo.

Diventare un medium richiede un processo che coinvolge lo sviluppo delle tue capacità psichiche, la pratica e la comprensione dei diversi aspetti spirituali e energetici. Ecco alcuni passaggi che potresti considerare nel tuo percorso per diventare un medium:

  1. Auto-conoscenza e preparazione: prima di tutto, è importante avere una buona comprensione di te stesso, delle tue emozioni e della tua spiritualità. La pratica della meditazione, del mindfulness e della riflessione personale può essere utile per sviluppare una base solida.
  2. Studiare e comprendere: dedica del tempo allo studio della medianità, delle sue varie pratiche e delle sue tradizioni. Leggi libri, partecipa a corsi e workshop, e cerca di apprendere da esperti nel campo.
  3. Sviluppare le capacità intuitive: lavora sullo sviluppo delle tue capacità intuitive e psichiche. Puoi farlo attraverso esercizi di visualizzazione, di percezione extrasensoriale e di comunicazione con il tuo sé interiore.
  4. Praticare la comunicazione: Inizia a praticare la comunicazione con il mondo spirituale. Puoi farlo tramite la meditazione, la preghiera, la visualizzazione o altri metodi che ti senti più a tuo agio. Cerca di stabilire una connessione con gli spiriti e di aprirti alla loro presenza.
  5. Allenare la tua sensibilità: lavora sulla tua sensibilità energetica e sulla tua capacità di percepire le energie sottili intorno a te. Puoi praticare esercizi di sensibilizzazione energetica, come la percezione delle aure o la lettura delle energie.
  6. Pratica costante: diventare un medium richiede pratica costante e dedizione. Dedica del tempo ogni giorno alla tua pratica spirituale e cerca di migliorare le tue capacità attraverso l’esperienza e l’esercizio.
  7. Mentorship e supporto: cerca il supporto di medium esperti o di comunità spirituali in cui puoi ricevere mentorship e condividere le tue esperienze con gli altri. Lavorare con un mentore può essere estremamente utile nel guidarti nel tuo percorso di sviluppo medianico.
I consigli finali

Ricorda che diventare un medium è un viaggio personale e spirituale che richiede tempo, impegno e pazienza. Sii aperto alle tue esperienze e alla tua crescita, e ricorda che ogni persona ha il proprio ritmo e la propria unicità nel percorso medianico.

Attraverso una combinazione di udito interiore e visioni istantanee, coloro che sono in contatto con il mondo spirituale possono facilitare il dialogo tra i vivi e i defunti, offrendo conforto, guarigione e comprensione a coloro che cercano di entrare in contatto con i propri cari oltre il velo della morte.

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