Reagire alla malattia

reagire alla malattia

Cosa scatta dentro di te?

Essere malati non fa piacere a nessuno. Questo è un fatto indiscutibile che tocca profondamente la nostra esperienza umana. Tuttavia, spesso trascuriamo il legame stretto tra il nostro corpo e la nostra parte interiore, come due compagni che viaggiano sempre insieme.

Quando il dolore si manifesta, tendiamo a ignorare la voce più nascosta dentro di noi, quella che è timida e meno evidente. Il corpo, allora, ci manda segnali, input che ci chiedono di risvegliare la nostra coscienza esterna, di portare consapevolezza su un cambiamento necessario che spesso rimandiamo facendo tacere la sua voce con un anestetico.

In questa puntata abbiamo deciso di rispondere ad alcune domande e curiosità che spesso ci vengono poste.

Puoi approfondire gratuitamente nel triplo formato video, audio e scritto che trovi scorrendo questa pagina.

La malattia

Come funziona la malattia?

Essere malati non fa piacere a nessuno. Questo è un fatto indiscutibile che tocca profondamente la nostra esperienza umana. Tuttavia, spesso trascuriamo il legame stretto tra il nostro corpo e la nostra parte interiore, come due compagni che viaggiano sempre insieme.

Quando il dolore si manifesta, tendiamo a ignorare la voce più nascosta dentro di noi, quella che è timida e meno evidente. Il corpo, allora, ci manda segnali, input che ci chiedono di risvegliare la nostra coscienza esterna, di portare consapevolezza su un cambiamento necessario che spesso rimandiamo facendo tacere la sua voce con un anestetico.

Così la malattia si presenta con più insistenza e forza manifestandosi in modo più doloroso e nocivo. Cerca di svegliarci da una sorta di sonno, da un automatismo in cui ignoriamo i nostri stati d’animo più profondi perché tendenzialmente li nascondiamo sotto il tappeto della nostra coscienza.

Ma cosa succede quando quel tappeto accumula polvere, quando sotto di esso si stratificano sentimenti di insicurezza, paure, sogni e negatività?

La malattia esplode, e ci troviamo costretti a reagire. Questo è il nostro compito: reagire!

Le problematiche fisiche, come problemi allo stomaco o dolori alle gambe, spesso sono collegati alla nostra incapacità di reagire, di affrontare le sfide interiori. Rimandiamo le decisioni importanti, rallentiamo il passo, fino a quando il nostro corpo non ci urla di fermarci con segnali di malessere fisico.

Ma reagire non significa solo agire a livello superficiale. Significa anche esplorare le profondità della nostra psiche, affrontare le insicurezze, i sensi di colpa, le paure che si annidano nel nostro essere. Significa osservare e gestire, prendere coscienza del nostro stato interiore giorno dopo giorno.

Quindi, anziché vedere la malattia come una minaccia esterna, dobbiamo accettarla come una prova di volontà e reazione, un’opportunità per ristabilire l’equilibrio perduto. Le sfide che affrontiamo sono un percorso verso la guarigione, un’occasione per cambiare i nostri pensieri e schemi mentali, per ritrovare vitalità e gioventù nella mente e nello spirito.

Quindi, la prossima volta che avverti un fastidio, non rimandare, non rallentare. Prenditi una pausa e affronta il problema a livello profondo, sia fisico che emotivo. Osserva e gestisci il tuo stato interiore con cura e consapevolezza.

La reazione

Ci sono tanti modi diversi di reagire:

La prima reazione è l’amarezza.

La seconda reazione è la rabbia.

La terza reazione è sentirsi già prossimi alla fine.

La quarta reazione è la negazione.

Spesso la persona malata cede le armi e rinuncia al recupero e non si accorge del potenziale che ha e lo spreca perdendosi. La vita ci da tanto ma non ce ne accorgiamo, abbiamo molto da perdere, ma lo vediamo solo quando siamo sul filo del rasoio e sentiamo che potremmo perderla.

Cosa succede al corpo che si ammala?

Subentra una sorta di blocco negli organi che iniziano a fare meno rispetto a quello che dovrebbero fare.

Comprendendo meglio questo meccanismo possiamo evitare questo decadimento dichiarando la nostra volontà di essere persone in salute e longeve.

Quando il paziente pone l’attenzione su questo aspetto si riescono a prevenire dolori e la lettura energetica di se stessi personale o mediante un operatore pranico è di estremo aiuto.

Inizia a considerare un approccio olistico alla guarigione. Questo approccio considera il corpo, la mente e lo spirito come interconnessi e cerca di trattare la persona nella sua interezza, anziché limitarsi a trattare solo i sintomi fisici.

L’autocoscienza e la consapevolezza del proprio corpo e delle proprie emozioni possono giocare un ruolo cruciale nella gestione della salute e della malattia. Esplorare tecniche di auto-osservazione e di ascolto del proprio corpo potrebbe essere un’aggiunta preziosa alla tua ricerca.

I consigli finali

Ricorda che uscire dalla malattia è possibile! La reazione parte da dentro di te e questo è la miccia che ti deve infiammare nella ricerca della soluzione per uscirne.

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